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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

515300
Venanzio Giuseppe Sella 50 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

1° Natura della luce, sua propagazione, sua velocità, ed intensità;

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Natura della luce, sua propagazione, sua velocità ed intensità.

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La luce quando incontra un corpo trasparente, p. e. l’acqua, il vetro, e lo attraversa, perde della sua intensità, perchè la trasparenza non è mai

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d la distanza del suo foco o della sua immagine, ossia aC,

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g l'ampiezza della sua immagine,

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d la distanza della sua immagine (rappresentata anche da C b, per esempio):

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0m, 20 il diametro dell’immagine, ossia la sua grandezza = g,

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Si vede che ciò che vi ha di più importante presso un diaframma, è la sua posizione più o meno distante dalla lente, e la sua grandezza od apertura

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Si può però far variare entro certi limili la sua attitudine, rendendo variabile la posizione del diaframma, come anche la distanza dei due vetri.

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sua parte meno convessa è quella che è rivolta verso l’immagine; l’altra lente è convesso-concava e divergente, e la sua parte convessa è rivolta

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La camera oscura fatta a mantice è così fatta, che la sua espansione e contrazione vengono effettuate coll'aiuto di una tela rivestita di caoutschouc

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Nella camera oscura a copiare l’oggettivo non si pone quasi mai in fronte, ma nell’interno, e la sua testa o parte anteriore non è fissa, ma mobile

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Uno specchio piano A (fig. 42) riflette i raggi del sole nel condensatore B, che è una lente piano-convessa posta colla sua parte convessa vicino

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La visione binoculare, come la sua denominazione lo indica, è quella, per cui si veggono gli oggetti coi due occhi contemporaneamente.

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In quasi tutti i fenomeni, per causa della sua ubiquità e potenza, esso manifesta la sua azione chimica, azione di profonde trasformazioni.

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diluito con molto gas azoto, la sua azione è di necessità più lenta e temperata.

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L’aria è un semplice miscuglio di ossigeno e di azoto. È invisibile ed accusa la sua presenza colla resistenza che frappone. Se si tuffa un bicchiere

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Non ostante la sua leggerezza, l’aria, per la sua grande quantità ed altezza, esercita una forte pressione sulla superficie della terra. Nel

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Il gas idrogeno è così leggero, che 14 volumi di esso non pesano più di 1 volume di aria atmosferica. Da ciò la sua applicazione nei globi

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non all’idrogeno stesso. Quest’ultimo, per la sua natura basificante poco pronunciata, essendo incapace di far prevalere la sua influenza in modo

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solforico privo d’acqua, e la sua densità è 1,90.

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un batter d’occhio la sua concentrazione relativa.

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L’acido acetico cristallizzabile, avente un solo equivalente di acqua, ha la densità di 1,063; dilungandolo con due equivalenti di acqua la sua

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La sua composizione è KO,2CrO3; il suo equivalente è 152, è in forma di cristalli rosei del peso specifico = 2,5, è solubile in 10 parti di acqua a

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2° L’acido muriatico predetto, lasciato per lungo tempo esposto all’aria libera sino a che si sia volatilizzato in parte. La sua formola è HCl + 12HO

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È il sale di cucina o sai comune. Non contiene acqua di cristallizzazione, la sua formola è NaCl, il suo equivalente è 60. Quando viene riscaldato al

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Il ioduro di cadmio è molto solubile nell’acqua e nell’alcool, è inalterabile all’aria. La sua formola chimica è CdI ed il suo equivalente è 182.

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L’acido nitrico puro, anidro, è solido, la sua formola chimica è NO5, il suo equivalente 54.

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Questo sale è in forma di cristalli gialli, i chimici lo chiamano col nome di ferro cianuro di potassio. La sua composizione è K2Fe,3Cy + 3HO, che

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colori blù vegetali, e contiene 7 atomi d’acqua di cristallizzazione. La sua formola chimica è FeO,SO5 + 7HO, che gli dà per equivalente il n°139. È

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di queste due sostanze consiste in ciò che con esse si viene a modificare la costituzione fisica dell’albumina, e ad accrescere così la sua forza di

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Il vetro da preferirsi per quest’operazione è certamente il così detto cristallo, o vetro da specchi, per la sua grande purezza e per la sua

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Il ioduro d’argento è principalmente quello che comunica allo strato la sua sensibilità verso i raggi luminosi. Questa sensibilità viene grandemente

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Il liquido fissatore si conserva indefinitamente, ma coll’uso sciogliendo del sale d’argento, la sua forza fissatrice diventa minore. Allora esso s

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Qualche volta la pirossilina si modifica nella sua apparenza esterna senza svolgimento di vapori, cioè diventa più debole e perde la sua fibrosità

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’azione analoga sulla pirossilina, che è un prodotto così poco dal cotone differente nella sua costituzione chimica. Se la pirossilina si rinchiude in

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è dura, pergamenosa, quasi trasparente, la sua tessitura non è unita, ma presenta una struttura fibrosa, reticolata; essa per la sua durezza è poco

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Il collodio che si distingue per la sua azione chimica è quello, che ha tendenza a combinarsi coi sali d’argento a guisa dell’albumina e delle altre

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Il ioduro di cadmio ha due proprietà particolari che lo rendono convenientissimo nel preparare fotograficamente il collodio: la sua grande stabilità

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Abbiamo detto che dopo un lungo tempo il collodio, quando è preparato con certi ioduri, può arrossarsi e perdere della sua sensibilità. L

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possibile, almeno due o tre volte l’altezza di esso, e che la camera oscura sia posta presso a poco al livello del centro della sua elevazione, perchè

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Una soluzione sviluppatrice debole, cioè contenente poco acido pirogallico, richiede maggior quantità di acido acetico, perchè, altrimenti, la sua

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La vernice, qualunque essa siasi, mentre rende più solido lo strato di collodio, toglie a questo una parte della sua limpidezza, della sua

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L’immagine non tarda a fare la sua comparsa.

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la carta non si può conservare a lungo con tutta la sua sensibilità primitiva, per cui, dopo alcuni giorni dalla sua sensibilizzazione, si deve

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4ª Qualità della carta. — La carta può soventi volte contener nella sua pasta delle particelle metalliche staccatesi dalle macchine nel momento della

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Dunque l’immagine positiva oltre alla sua fissazione richiede anche di venire ristorata nelle sue tinte, di venir resa di un coloramento più bello

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La soluzione nell’operazione del fissare perde della sua potenza fissatrice, non perchè la carta tolga l’iposolfito dal bagno, ma perchè questo

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Quando è nuova questa soluzione è il miglior agente fissatore che si conosca, ma coll’uso la sua azione di fissare diventa sempre più debole, mentre

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Il secondo è quello che consiste nel ristorare la sensibilità che la lamina avesse perduto nell’osservare l’andamento della sua colorazione

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